11 Aprile 2012
ALIMENTARE, BENE IL SEQUESTRO DEI PROSCIUTTI DEI NAS COLDIRETTI: ACCORCIARE I TEMPI PER L’ETICHETTATURA OBBLIGATORIA

Un altro successo nella lotta al falso Made in Italy. Un’operazione importante per allevatori e consumatori, vittime spesso inconsapevoli dell’italian sounding (uso di nomi italiani per cibo prodotto all’estero) che ogni anno ruba all’economia nazionale 60 miliardi di euro. La Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza elogia così l’azione dei carabinieri del Nas di Parma che, in un prosciuttificio di Modena, hanno sequestrato oltre 90 mila prosciutti crudi, per un valore di 2,5 milioni di euro, di provenienza estera ma privi della bollatura sanitaria prevista dalla normativa comunitaria che ne avrebbe consentito la rintracciabilità.

I suini italiani – commenta Marco Lunati suinicoltore di Lodi – sono allevati nel rispetto di rigidi standard di qualità e di sicurezza. Questo non sempre accade all’estero, dove sono in vigore regole meno restrittive. Ad esempio, i nostri suini mangiano solo materie scelte sulla base di rigorosi disciplinari di produzione, mentre all’estero si usano spesso sottoprodotti se non addirittura sostanze illegali come è accaduto nel recente scandalo dei mangimi alla diossina prodotti nei Paesi dell’Unione Europea e utilizzati negli allevamenti di polli e maiali. L’operazione dei Nas testimonia quindi l’urgenza di un’etichettatura chiara e precisa, a vantaggio della salute del consumatore.

Per tutelare i cittadini italiani - continua la Coldiretti provinciale – è necessario recuperare il ritardo accumulato nell’applicazione della legge nazionale sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti i prodotti alimentari approvata dal Parlamento da oltre un anno. In Italia nel 2011 si sono prodotte poco più di 24 milioni di cosce, mentre ne sono state importate 67 milioni destinate a diventare prosciutti Made in Italy perché non è necessario indicare la provenienza della carne di maiale in etichetta, a differenza di quanto avviene per quella bovina.

Il consumatore – conclude Marco Lunati – deve essere libero di scegliere cosa acquistare e per farlo deve sapere da dove arriva quello che finisce sulla sua tavola. Se fosse obbligatoria l’etichettatura d’origine, il consumo di prodotti italiani aumenterebbe perché sono garanzia di qualità e i cittadini lo sanno.

Tutti i mercati di Campagna Amica

Entra per conoscere giorni e orari dei mercati agricoli di Campagna Amica tra Milano, Lodi e Monza Brianza.

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi