Sono circa 2 milioni gli animali della fattoria nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza. E’ quanto affrerma la Coldiretti interprovinciale in occasione della ricorrenza di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, che si celebra ogni anno il 17 gennaio. Una tradizione popolare – spiega Coldiretti – che vede anche da noi parrocchie di campagna e città prese d’assalto per la benedizione della variegata moltitudine di esemplari presenti sul territorio.
Nel nostro territorio – calcola la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza sulla base dell’Anagrafe zootecnica – si contano circa 200 mila mucche, 450 mila maiali, circa 750 mila tra polli, galline, tacchini, faraone e oche, mentre le pecore e le capre sono 17 mila, con i cavalli, gli asini e i muli che raggiungono i 3 mila esemplari. Ci sono poi – precisa la Coldiretti interprovinciale su dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione – oltre 500 mila cani, 80 mila gatti e circa 200 furetti. A questi bisogna aggiungere i pesci, gli uccelli, i criceti e gli altri animali da compagnia che vivono nelle case.
Gli animali custoditi negli allevamenti italiani – sottolinea la Coldiretti – rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto, anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze italiane, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e compattamento dei suoli svolto dagli animali.
In generale – conclude la Coldiretti – in tutta Italia l’allevamento è un comparto economico che vale 17,3 miliardi di euro e rappresenta il 35 per cento dell’intera agricoltura nazionale, con un impatto rilevante anche dal punto di vista occupazionale con circa 800 mila persone al lavoro.