Un patto tra Coldiretti e Regioni per ridurre l’inquinamento da polveri sottili promuovendo progetti di economia circolare da inserire nel Recovery plan e in un piano nazionale per la transizione ecologica. E’ il risultato dell’incontro tra il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e gli assessori regionali all’Agricoltura e all’Ambiente dei territori del Bacino Padano per valorizzare il ruolo delle campagne e degli allevamenti nella lotta allo smog, dopo il deferimento dell’Italia da parte della Commissione Europea per il mancato rispetto dei valori limite di sostanze inquinanti, che rischia di tradursi in pesanti sanzioni economiche. All’incontro ha partecipato anche il presidente di Coldiretti Lombardia Paolo Voltini.
“La nostra agricoltura – spiega Voltini – contribuisce solo per il 7% alle emissioni inquinanti, ma possiamo migliorare e rendere i nostri allevamenti ancora più green in un’ottica di economia circolare, ad esempio con la produzione di energia pulita dalle deiezioni animali e con i fertilizzanti naturali. Servono però gli strumenti necessari per aiutare tutte le aziende, a prescindere dalle dimensioni, per affrontare questo processo di innovazione e di maggiore sostenibilità”.
Al summit hanno preso parte, assieme al segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo, l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Fabio Rolfi, quello all’Ambiente Raffaele Cattaneo, gli assessori della Regione Emilia Romagna all’Ambiente Irene Priolo e all’Agricoltura Alessio Mammi, gli assessori del Veneto Federico Caner (Agricoltura) e Gianpaolo Bottaccin (Ambiente) e gli assessori Fabio Carosso (Ambiente) e Marco Protopapa (Agricoltura) della Regione Piemonte.
“Bisogna lavorare a un Piano di sviluppo nazionale di transizione ecologica per le Regioni a vocazione zootecnica – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – per aiutare le imprese ad acquistare i macchinari e a fare un posizionamento comune per il Ministero della transizione ecologica per avere adeguata attenzione nel Recovery plan”. È importante un maggiore coordinamento tra le Regioni per garantire omogeneità delle misure sulla lotta all’inquinamento, assicurando l’efficienza dei risultati e salvaguardando la competitività delle imprese.