8 Maggio 2025
La coesistenza in Pianura Padana dell’agricoltura e dell’agrivoltaico: convegno a Milano

Agricoltura e fotovoltaico possono coesistere e collaborare per contribuire ad assicurare l’indipendenza alimentare ed energetica dell’Italia: lo conferma la stragrande maggioranza degli italiani (76%). Il 67% riconosce inoltre i benefici nel coniugare, sullo stesso terreno coltivabile, l’attività agricola con la produzione di energia elettrica rinnovabile. Una maggiore sensibilità al tema è espressa, in particolare, dai cittadini residenti nel Nord Italia, con ben il 72% del favore. Il 60% degli intervistati ha le idee chiare e vorrebbe vedere realizzati sui terreni solo impianti agrivoltaici, ovvero progetti che combinano l’attività agricola con coltivazioni svolte tra le file dei moduli fotovoltaici e sotto gli stessi.

Sono queste alcune tra le maggiori evidenze scaturite dal sondaggio “Gli italiani e il rapporto tra agricoltura e fotovoltaico”, realizzato da Fondazione UniVerde, Noto Sondaggi e con partner Starlight, società del Gruppo NextEnergy, presentato al convegno “Agrivoltaico sostenibile: come conciliare la produzione agricola della Pianura Padana con la generazione elettrica rinnovabile che serve al Paese” promosso da Fondazione UniVerde, Coldiretti Lombardia e Starlight che si è svolto il 7 maggio a Milano, presso Legance.

Con il presidente nazionale Ettore Prandini, il responsabile Ambiente di Coldiretti Stefano Masini e il presidente di Univerde Alfonso Pecoraro Scanio, tra i relatori c'era anche Umberto Bertolasi, direttore della federazione Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza. E insieme alle voci del mondo agricolo anche quelle di Regione Lombardia con l'assessore all'Agricoltura Alessandro Beduschi, delle imprese del settore energetico con Gianluca Boccanera di Starlight, del mondo legale con Monica Colombera di Legance e della ricerca con Paolo Picchi dell'Università di Firenze. Tra gli altri, è intervenuto inoltre il responsabile nazionale Ambiente di Legambiente Angelo Gentili.

L’agricoltura riveste un ruolo importantissimo nel promuovere lo sviluppo della transizione energetica, è risultato evidente dal sondaggio. Partendo da questa certezza, gli italiani concordano sull’esigenza di supportare il mondo agricolo che sceglie le tecnologie più sostenibili ed innovative, come l’agrivoltaico realizzato con moduli sopraelevati e più distanti tra di loro, anche con un maggiore ricorso agli incentivi pubblici.

Le transizioni energetica ed eco-digitale in agricoltura sono una priorità assoluta per affrontare la crisi climatica, garantire la continuità delle aziende agricole, assicurare una produzione agroalimentare resiliente ai fenomeni climatici estremi, superando i combustibili fossili, per realizzare una vera democrazia energetica dei territori, a vantaggio delle comunità rurali.

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, ha spiegato che “i risultati del sondaggio sono chiari. Gli italiani sostengono con convinzione il fotovoltaico in agricoltura sospeso da terra, in cui i pannelli sono installati su supporti elevati rispetto alle coltivazioni. Solo con questa buona pratica è possibile far coesistere la produzione di energia dal sole assicurando, allo stesso tempo, la continuità delle attività agroalimentari evitando consumo di suolo fertile e tutelando la bellezza delle nostre campagne. La Lombardia e la Pianura Padana, con i loro prodotti agroalimentari di pregio e le loro specificità, possono guardare alle tecnologie dell’agrivoltaico come un’opportunità”.

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti: “Oggi è possibile contribuire alla transizione ecologica senza sottrarre nemmeno un metro quadro di suolo agricolo fertile, grazie a soluzioni innovative che vedono le imprese agricole protagoniste. Tra queste, un ruolo chiave è svolto dalle comunità energetiche, dagli impianti solari installati sui tetti e dall’agrivoltaico sostenibile, con pannelli elevati da terra che permettono la coesistenza tra produzione energetica e attività agricola. Questi modelli virtuosi non solo rispettano l’ambiente, ma generano nuove opportunità di reddito per gli agricoltori, migliorando al contempo la resilienza delle colture e contribuendo alla valorizzazione del territorio. Si tratta di un approccio integrato che unisce sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica e sviluppo economico locale, ben differente da quello del fotovoltaico selvaggio che cancella aree fertili”.

Gianluca Boccanera, global managing director di Starlight: “Fotovoltaico e agricoltura possono coesistere sullo stesso terreno e come Starlight lo stiamo dimostrando portando avanti progetti integrati non solo in Italia ma anche in altri paesi come il Regno Unito e il Canada. L’agrivoltaico avanzato può consentire non solo di non perdere superficie utile coltivata e reddito per gli agricoltori ma anche di recuperare terreni incolti o abbandonati riportandoli ad una produzione più sostenibile attraverso il minor uso di acqua e pesticidi. Oltre a questo stiamo dimostrando che una co-progettazione che parte dal basso può restituire al territorio e alle comunità locali progetti maggiormente integrati con il paesaggio e in grado di aumentare la biodiversità oltre che le occasioni di partecipazione di scuole ed enti di ricerca”.

Monica Colombera, senior partner e coordinamento Dipartimento Energy & Infrastructure di Legance: “Un quadro normativo chiaro e stabile è un ingrediente fondamentale per assicurare la possibilità di sviluppare progetti agrivoltaici. In questo senso è certamente da accogliere con favore il progetto di legge regionale della Lombardia per l’individuazione delle aree idonee”.

Sul tema è intervenuto in collegamento video Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste delle Regione Lombardia: “La doverosa transizione energetica non può avvenire sacrificando l’agricoltura, ma deve procedere al suo fianco, valorizzandone il ruolo e le potenzialità. In Lombardia abbiamo avviato una pianificazione seria e responsabile, con l’approvazione del progetto di legge per l’individuazione delle aree idonee alla realizzazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici. L’obiettivo è chiaro: incentivare le fonti rinnovabili tenendo sempre presente che il suolo fertile resta un bene strategico non solo per la nostra economia, ma per la sovranità alimentare dell’intero Paese. La Lombardia, da prima regione agricola e più avanzato motore produttivo d’Italia, ha posto con chiarezza il tema: il processo che ci porterà a un aumento della produzione da fonti rinnovabili va governato bene”.

Umberto Bertolasi, direttore Coldiretti Milano, Lodi e Monza Brianza, tra le altre cose ha sottolineato il tema della sperimentazione dell’agrivoltaico: “L'imprenditore che viene coinvolto in un'iniziativa di questo genere deve sapere già oggi se è opportuna o meno, se gli conviene davvero anche dal punto di vista agronomico”. Bertolasi ha infine introdotto il tema della proprietà dei terreni: “L'area del Milanese – ha ricordato - è particolare perché sono diffuse proprietà che fanno capo a enti ospedalieri e a enti caritatevoli che affittano le loro aziende agli agricoltori. Bisogna fare in modo che queste realtà non siano poi indirizzate a spostare il loro focus dall'attività primaria verso la parte energetica senza coinvolgere la parte agricola”.

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