16 Luglio 2015
CALDO, 3 MILIONI DI LITRI DI LATTE IN MENO. IN STALLA INVESTIMENTI ANTI AFA LAST MINUTE

Tre milioni di litri di latte in meno nella produzione di luglio negli allevamenti di Milano, Lodi, Monza Brianza. È l’effetto dello stress da caldo sulle nostre mucche – spiega la Coldiretti Interprovinciale –, che con le alte temperature stanno producendo in media tra il 10 e il 15 per cento in meno rispetto ai periodi normali. Nei primi quindici giorni di luglio – stima la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – negli allevamenti del Lodigiano si sono prodotti quasi due milioni di litri di latte in meno, nel Milanese circa un milione di litri in meno, mentre in provincia di Monza Brianza il calo produttivo è intorno ai 55mila litri.

“La temperatura ideale per le mucche non deve superare i 24-25 gradi – spiega Paolo Ciceri, allevatore e presidente dell’Associazione Provinciale Allevatori (Apa) di Milano e Lodi – Oltre questa soglia gli animali mangiano meno, bevono di più rischiando episodi di congestione idrica, e producono meno latte. È esattamente quello che sta accadendo in questi ultimi giorni: un caldo così non si sentiva dall’estate del 2003”.  Una stagione che viene ricordata dagli allevatori come l’estate killer, quando ci fu un aumento dei vitellini nati morti.

Nelle stalle sono scattate le misure anti afa con doccette, ventilatori, e gli abbeveratoi che lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi, mentre le razioni alimentari quotidiane si sono ridotte del 20 per cento.  Situazione analoga negli allevamenti di suini, dove gli agricoltori sono stati costretti a investimenti anti afa “last minute” per preservare la salute degli animali. “Sto installando 90 nuove doccette perché le 30 che avevo non erano più sufficienti – spiega Marco Lunati, suinicoltore di Mairago (LO) –. È una spesa extra, ma andava fatta: con questo caldo, oltre ad avere problemi di fertilità, i maiali mangiano anche il 40 per cento in meno rispetto al solito”.

Se nei pollai si è già registrato – precisa la Coldiretti - un calo fra il 5 al 10 per cento nella deposizione delle uova, la situazione non va meglio nei campi dove gli ortaggi, nonostante un’irrigazione quotidiana, rischiano di appassire precocemente o di subire scottature solari. Tra le verdure più esposte insalata e pomodori. Preoccupazione anche sul fronte del mais: sopra i 30 gradi la pianta smette di lavorare e, se non adeguatamente bagnata, il rischio è che la spiga non si riempia a dovere. Se le condizioni non dovessero cambiare, in alcuni casi la raccolta partirà a inizio agosto con quindici giorni di anticipo.

“Siamo in allerta e monitoriamo la situazione giorno per giorno – spiega Alessandro Rota, cerealicoltore di Cassano d’Adda (Mi) e Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – Il caldo va bene fino a un certo punto, poi può diventare un problema. Doccette e irrigazioni extra ci aiutano, ma non annullano gli effetti di queste temperature record e in più determinano un aumento dei costi per i maggiori consumi di acqua ed energia che gli agricoltori devono sostenere”.

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