21 Luglio 2015
CALDO, RACCOLTA ANTICIPATA PER IL POMODORO. NEL LODIGIANO BOOM DELLE SUPERFICI: +58,5%

Raccolta anticipata per il pomodoro lombardo a causa del caldo. Secondo la Coldiretti regionale, infatti, le alte temperature di luglio hanno accelerato di quasi una settimana la maturazione, costringendo gli agricoltori a scendere in campo prima del previsto per salvare la stagione dell'oro rosso. Il via ufficiale ci sarà domani, mercoledì 22 luglio, a Torricella del Pizzo (Cr) e a seguire in tutta la Lombardia.

"Non possiamo più aspettare - spiega Luigi Gruppi di San Rocco al Porto – Nei prossimi giorni inizieremo la raccolta, in anticipo di quasi una settimana per via del caldo che ci ha costretto ad aumentare del 25 per cento le irrigazioni”. Per salvare il raccolto – spiega la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – gli agricoltori hanno dovuto ridurre gli intervalli tra un’irrigazione e l’altra perché l’acqua evapora subito e il terreno resta asciutto.

I primi ad essere raccolti saranno i pomodori tradizionali da industria, poi i datteroni e infine a metà agosto la varietà che ha un concentrato naturale di licopene, un potente antiossidante. Quest’anno si prevede una resa di oltre 750 quintali per ettaro, con una produzione totale che dovrebbe sfondare i 6 milioni di quintali, pari a circa il 23 per cento dell’intera produzione del nord Italia che si attesterà su 2,6 milioni di tonnellate. In pratica il nord produce la metà di tutto il pomodoro italiano.

Intanto nel Lodigiano si registra un boom delle superfici a pomodoro, cresciute in un solo anno del 58,5%, l'incremento più alto a livello regionale. "Dopo cinque anni - continua Luigi Gruppi - sono ritornato a coltivare questa pianta per garantire la diversificazione aziendale”. Superfici in crescita anche a livello lombardo, dove si è passati da 7.128,6 ettari dello scorso anno a quasi 8.087 ettari attuali, pari a un +13,4%. Con il 3,3% (264,5 ettari) del totale delle superfici lombarde, la provincia di Lodi è la quinta tra le più “pomodorifere”, dopo Mantova dove sono concentrati il 50,7% dei terreni (4.097,8 ettari), Cremona con il 26,5% (2.147 ettari) Pavia con l’11,6% (941 ettari), e  Brescia con il 6,5% (527,7 ettari). Milano, invece, conta l’1,3% del totale delle aree dedicate a questa coltura (102 ettari).

Quest’anno – spiega Coldiretti – il prezzo ai produttori dovrebbe attestarsi fra i 92 e i 93 euro a tonnellata, a seconda dei volumi ritirati a fine campagna la netto degli scarti e a seconda dell’andamento del mercato e della concorrenza internazionale dove California e Cina la fanno da padrone con circa 19 milioni di tonnellate, mentre nel bacino del Mediterraneo gli italiani se la giocano con i 2,7 milioni di tonnellate della Spagna, il milione e 400 mila del Portogallo e i due milioni e mezzo della Turchia.

 

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