Nei giorni scorsi nuovi eventi climatici estremi hanno colpito le nostre campagne, causando ingenti danni. In particolare, nell’ultimo weekend tempeste con forte vento, pioggia e in alcuni casi anche grandine, si sono abbattute sulla zona est di Milano e sulla provincia di Monza Brianza.

In particolare, nell’area intorno al comune di Roncello (MB) la violenza del vento ha allettato il mais in crescita e ha abbattuto numerosi alberi; si segnala anche la distruzione di alcune coperture di stalle e cascine. “Sembrava di essere in un film – riferisce Davide Nava, allevatore suinicolo di Roncello -: la tempesta è stata fortissima, con poca grandine mista ad acqua ma soprattutto raffiche impressionanti di vento. In un campo vicino al mio il mais è stato piegato completamente, a pochi metri nulla. In cascina da me, si è portato via una parte del tetto della stalla”.

Negli stessi minuti tra Bernareggio (MB) e Vimercate (MB) una forte grandinata ha colpito a macchia di leopardo le coltivazioni di mais, con danni che in alcuni casi arrivano anche al 40 per cento della produzione. Infine, vento forte e acquazzoni si sono registrati anche sull’asta della Martesana, a est del capoluogo lombardo, con allettamenti sparsi delle colture in campo.

La grandine è la più temuta in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni nei campi. La tempesta di piena estate conferma la tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una elevata frequenza di eventi estremi con manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio.