Siccità, la Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza ha scritto nelle scorse settimane ai vertici del Consorzio dell’Adda e del Consorzio del Ticino per accelerare gli interventi di stoccaggio dell’acqua, soprattutto con i segnali che arrivano da un clima caratterizzato ancora da temperature sopra la media stagionale e con scarse precipitazioni nevose.
Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti interprovinciale, quando ancora il 2022 non era terminato, ha indirizzato due missive ai Consorzi, ai loro presidenti e ai rispettivi direttori, per rimarcare come “dopo un anno segnato da condizioni climatiche particolarmente avverse all’agricoltura che, a cominciare dalla siccità, hanno causato al settore primario danni ingenti - che nel Paese sono stati calcolati fin qui in oltre sei miliardi di euro - i segnali che arrivano dal meteo non facciano presagire migliori condizioni per il 2023”.
“Diventa necessario garantire fin da subito – ha sottolineato Rota - lo stoccaggio della risorsa idrica nei bacini, cosa che al momento – stante il livello attuale dei laghi e i valori dei relativi afflussi e deflussi di acqua – non sembra stia avvenendo. Sollecitiamo – ha affermato il Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza - interventi tempestivi per la messa in sicurezza delle scorte idriche attraverso una diversa regolazione dei deflussi oltre a prevedere, se necessario, la richiesta di deroghe finché non sarà presente un’adeguata scorta nevosa, tenendo conto delle future necessità di approvvigionamento del territorio a valle e del settore agricolo, che non potrà sopportare per un altro anno le condizioni di scarsità d’acqua del 2022, pena la sopravvivenza del comparto e quella dell’intera filiera della produzione di cibo”.