Nell’anno della pandemia l’agroalimentare è diventato la prima ricchezza del Paese con 538 miliardi di euro di fatturato, con le imprese agricole che nonostante le difficoltà hanno continuato a garantire le forniture alimentari alle famiglie italiane. Ora bisogna ripartire guardando alle sfide del futuro per far crescere il Made in Italy e ridurre la dipendenza dall’estero. È quanto ha ricordato il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini in una serie di incontri con la dirigenza di Coldiretti Lombardia e delle federazioni territoriali, che si sono svolti in tutte le province nel rispetto delle normative anti contagio alla presenza del presidente regionale Paolo Voltini e del direttore regionale Marina Montedoro. Il ciclo di appuntamenti si è aperto a Milano con la federazione di Milano, Lodi e Monza Brianza, dove a fare gli onori di casa sono stati il presidente Alessandro Rota e il direttore Roberto Gallizioli.
“L’agricoltura italiana è una risorsa fondamentale per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e lavoro per il Paese – ha spiegato il presidente Coldiretti Ettore Prandini – Per questo dobbiamo mettere in campo gli strumenti per aiutare tutte le aziende nei processi di innovazione e di maggiore sostenibilità per agevolare la transizione verso un modello di economia circolare che migliori l'efficienza nell'uso delle risorse con una decisa semplificazione burocratica e dei servizi”.
Al centro degli incontri anche l’impegno e i risultati ottenuti da Coldiretti per sostenere il lavoro delle imprese agricole che hanno subito gli effetti negativi dell’emergenza sanitaria. La pandemia - spiega la Coldiretti Lombardia - ha messo in luce la centralità dell’agricoltura per il sistema Paese, un ruolo riconosciuto anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza varato dal premier Mario Draghi.