Orzo e frumento a rischio asfissia e forti timori per le semine di mais e riso. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza nelle campagne sommerse d’acqua a causa della nuova ondata di maltempo che ha interessato il territorio tra la notte del 14 e la giornata del 15 maggio.
“Prima la siccità, poi le piogge incessanti: l’emergenza climatica continua a investire l’agricoltura e complica la situazione di raccolti e semine – dichiara Alessandro Rota, presidente della Coldiretti interprovinciale -. Da un lato il rischio di asfissia per le colture seminate, dall’altra l’impossibilità di programmare in maniera adeguata le nuove semine. Le precipitazioni record che in alcune zone del nostro territorio hanno raggiunto i 200 millimetri in poche ore, dimostrano come l’attuale Pac, che si scontra con una realtà climatica completamente diversa da quella immaginata a suo tempo dalla Ue, sia oggi di difficile attuazione. E’ necessario intervenire con tempestività per adeguarla alle esigenze delle nostre imprese, ad esempio sull’obbligo di rotazione".
"Ma sul fronte pioggia - continua il presidente Rota - va sottolineato anche che le portate legate al sistema fognario sono addirittura superiori alle colature dei nostri canali, causando sempre più spesso allagamenti".
“E’ un disastro – dice Marco Curtarelli, cerealicoltore di Castelnuovo Bocca d’Adda, nel Basso Lodigiano -. I campi dove ero riuscito a entrare con l’estirpatore, perché asciutti, il giorno dopo si sono allagati completamente. C’è almeno una spanna d’acqua ovunque. Ho svuotato tre volte il pluviometro e la pioggia non si ferma. Per ora frumenti e orzi sono ancora in piedi, ma probabilmente non si riusciranno a fare trattamenti di qui al raccolto e in molte zone le piante sono già gialle. Chi ha già seminato il mais dovrà buttare tutto e ricominciare. Chi lo deve ancora fare non potrà entrare nei campi ancora a lungo. Parliamo di perdite enormi. Io ho bancali di semi ancora in azienda completamente intatti e non so quando potrò usarli”.
“In tutto il Sud Lodigiano la situazione è la medesima: drammatica”. Non usa mezze parole Paolo Butera, segretario di zona della Coldiretti di Codogno. “I campi sono completamente impregnati d’acqua e la pioggia non accenna a smettere. Continuiamo a ricevere segnalazioni dai nostri agricoltori di danni, per chi ha già seminato perché dovrà rifarlo e per chi ancora non ci era riuscito e non riesce nemmeno a immaginare quando potrà iniziare”.
Nel territorio lodigiano gli imprenditori con mezzi agricoli dotati di botti sono stati coinvolti anche nelle operazioni di svuotamento di box, cantine e abitazioni rimaste sottacqua.
“Stiamo letteralmente annegando – spiega Davide Ceriani, giovane agricoltore di Truccazzano, comune a est di Milano -. La pioggia era prevista, ma certamente nessuno si aspettava tanta acqua così. Io in campo ho un misto di cereali, tra orzo, frumento e loietto: avrei dovuto cominciare a raccogliere forse già dalla prossima settimana, ma a questo punto, con la terra così umida, non so quando potrò entrare in campo. Anche perché le previsioni meteo parlano di pioggia anche durante la seconda metà di maggio. Non ho invece ancora seminato granoturco; mi limiterò al mais di secondo raccolto”.
Non va meglio per le produzioni di ortaggi in campo, già danneggiate dal maltempo del periodo recente. “La pioggia della notte scorsa e di questa mattina – conferma Vincenzo Villa di San Donato Milanese – ha dato il colpo di grazia ai pomodori”. Quindici ettari tutti destinati all’industria di trasformazione. “Non posso ancora dire se si siano definitivamente rovinati, ma temo di aver perso la gran parte della produzione”.
Situazione complicata anche per i risicoltori nella zona ovest dell’area metropolitana milanese. “Avevo già seminato 500 pertiche di riso in asciutta, oggi sono tutte sommerse – afferma Gabriele Noè, cerealicoltore di Noviglio -. Ho altre 2200 pertiche destinate a riso, che dovevano ancora asciugare del tutto dalle piogge precedenti, ma con le ultime precipitazioni non so nemmeno quando potrò entrare a fare le prime lavorazioni. L’orzo che avevo in campo, invece, ormai sta morendo per la troppa acqua. Qui intorno guardo anche i frumenti, ma fanno paura: ci sono interi campi completamente gialli. Una situazione drammatica”.
“E’ tutto completamente allagato – conferma Michele Fasani, imprenditore agricolo di Abbiategrasso -. Ho 500 pertiche destinate a riso: la metà le avevo già seminate e per queste un po’ di preoccupazione c’è, come del resto per le altre ancora da seminare, perché già eravamo in ritardo e adesso rischiamo di andare troppo oltre. Entro un paio di giorni dovrò decidere cosa fare”. Se le condizioni meteo avverse dovessero proseguire, gli agricoltori non riusciranno a lavorare e seminare in tempo le risaie e saranno costretti a cambiare coltivazione, con conseguenze negative anche in termini di redditività. “A questo punto, chi aveva seminato il riso in asciutta potrebbe decidere di tornare alla sommersione per le semine che rimangono – dice Davide Delsignore, agricoltore di Gaggiano, sempre nel Milanese -. Chi aveva scelto varietà a ciclo lungo, potrebbe anche convertirsi a quelle molto più precoci, ma siamo comunque in ritardo. Ci saranno conseguenze sul raccolto”.