1 Dicembre 2014
CRISI, DAL 2010 PERSI 190 ALLEVAMENTI: IL LODIGIANO MAGLIA NERA CON -89, MA SPUNTA IL PIANO SALVA STALLE

Un “piano salva stalle” per la zootecnia della Pianura Padana. Il documento siglato sabato nell’ambito del forum “Made in Italy dopo Expo 2015” a Provaglio d’Iseo (Brescia), riguarderà anche gli oltre duemila allevamenti di bovini e suini diffusi tra le province di Milano, Lodi, Monza Brianza. Il piano, firmato dal Presidente della Coldiretti Nazionale Roberto Moncalvo, dal Presidente della Coldiretti regionale Ettore Prandini e dai ministri all’Agricoltura Maurizio Martina e all’ambiente Gian Luca Galletti,  prevede che entro 45 giorni il Governo emetta un decreto per la ridefinizione delle zone vulnerabili, dopo il quale le Regioni avranno 30 giorni per disegnare la nuova mappa di gestione degli effluenti da allevamento.
 
“Si tratta di un passo importante per la salvezza di un settore fondamentale per l’economica lombarda e italiana – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – Se vogliamo scongiurare ancor più pesanti ricadute sia a livello occupazionale sia a livello produttivo, è necessario bloccare l’emorragia che ormai da anni coinvolge le aziende zootecniche delle nostre province e di tutto il Nord Italia”.

Tra Milano, Lodi, Monza Brianza negli ultimi cinque anni sono scomparse quasi 190 stalle di bovini e suini. In particolare – secondo gli ultimi dati dell’Anagrafe zootecnia analizzati dalla Coldiretti Interprovinciale – gli allevamenti sono passati da 2.222 nel 2010 a 2.035 nel 2014, con un calo dell’8,4%. Analizzando i dati nel dettaglio si scopre che a soffrire di più il peso della crisi è il Lodigiano, dove dal 2010 hanno chiuso oltre 89 aziende bovine e suine, mentre nel Milanese sono state 45 e in Brianza 53.
 
“La mancata revisione delle zone vulnerabili sarebbe un colpo mortale – spiega Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia – anche perché gli ultimi studi dimostrano che l’agricoltura ha un impatto di appena il 10 per cento sulle falde, tutto il resto deriva da scarichi industriali e residenziali. La verità è che l’espansione edilizia degli ultimi anni ha non solo consumato suolo, ma anche stravolto gli equilibri ambientali dei nostri territori. E adesso una mappa vecchia di 20 anni rischia di danneggiare la nostra economia mettendo in ginocchio la zootecnia senza per questo risolvere il problema”.
La situazione – spiega la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – è di un generale calo in tutta la Lombardia: diminuzione causata da chiusure, accorpamenti, ristrutturazioni parziali dell’attività con la cessazione dell’allevamento e il proseguimento della sola coltivazione dei terreni.

IL TREND DELLE STALLE DI BOVINI E SUINI
TRA MILANO, LODI E MONZA BRIANZA
 

PROVINCIA
 
ANNO 2010
 
ANNO 2014
 
DIFFERENZA
 
LODI
 
821
 
732
 
- 89
 
MILANO
 
1.080
 
1.035
 
- 45
 
MONZA BRIANZA
 
321
 
268
 
- 53
 
TOTALE
 
2.222
 
2.035
 
- 187
 

Fonte: Elaborazione Coldiretti Milano, Lodi, Monza Brianza su dati Anagrafe Zootecnia

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