Il futuro dell’agricoltura del territorio, tra incertezze e cambiamenti, alla luce della nuova Politica Agraria Comunitaria (PAC). Sarà questo il tema al centro dei vertici della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza in programma domani, mercoledì 22 ottobre: il primo si terrà a Melzo, alle ore 9.00, presso l’ortatorio maschile Sant’Alessandro in via Monsignor Orsenigo, il secondo avrà luogo a Pontevecchio di Magenta, alle ore 20.30, alla Cascina Pietrasanta.
Un doppio appuntamento in cui i tecnici della Coldiretti Interprovinciale, affiancati dal Presidente Alessandro Ubiali, analizzeranno le nuove regole per i pagamenti diretti e faranno il punto sull’avanzamento dei lavori del nuovo Programma di Sviluppo Rurale (PSR) regionale, che dovrebbe essere definito entro la fine dell’anno. “Affronteremo anche il nodo delle nuove semine – spiega Ermes Sagula, responsabile Centro Assistenza Agricola di Coldiretti Lombardia, tra i relatori degli incontri – che dovranno tenere conto dei vincoli imposti dal ‘greening’ (la componente ecologica delle risorse per le aziende)”.
“Come Coldiretti – spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – promuoviamo queste riunioni per informare gli imprenditori agricoli sulle ricadute nazionali e locali della Politica Agricola Comunitaria, per far luce sugli aspetti più complessi della nuova normativa e sui suoi eventuali sviluppi futuri”. Basti pensare – spiega la Coldiretti Interprovinciale – alla recente proposta avanzata dalla Commissione Europea di tagliare 448,5 milioni di euro al bilancio della programmazione comunitaria sull’anno 2015 per dare ossigeno ad altri settori in affanno. Una decisione che rappresenta uno schiaffo non solo alle imprese agricole, ma anche a quel 92 per cento degli italiani che, secondo Eurobarometro, considera la PAC un elemento ‘importante per il futuro’, capace di offrire benefici non solo agli agricoltori ma all’intera società.
In provincia di Milano si contano quasi 4mila imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio, inserite in un territorio con 19mila ettari dedicati al mais e 11mila ettari al riso, a fronte di 73mila suini e quasi 80mila bovini di cui 34mila vacche da latte.
