A decorrere dal 1 gennaio 2020 per i commercianti al minuto e i soggetti assimilati di cui all’art. 22 del D.P.R. 633/72 è scattato l’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, introdotto dal Decreto Legge n. 119/2018 recante “disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria”.
La decorrenza di tale obbligo è, invece, già in vigore dall’1 luglio 2019 per i soggetti con volume d’affari superiore a euro 400.000.
I soci obbligati alla certificazione telematica dei corrispettivi sono quelli che effettuano le cessioni di prodotti agricoli trasformati o manipolati non rientranti nella Tabella A, Parte I, allegata al D.P.R. 633/1972, così come la mera commercializzazione di prodotti agricoli acquistati da terzi. Inoltre, sono obbligati coloro che svolgono attività di agriturismo, fattoria didattica, enoturismo e street food, attività tipicamente di fornitura di servizi per cui già ora l’imprenditore agricolo deve certificare i corrispettivi attraverso l’emissione dello scontrino o ricevuta fiscale; tali attività saranno attratte dalla nuova disciplina, tuttavia potranno in alternativa essere documentate dall’emissione della fattura elettronica.
Restano esclusi dall’obbligo di certificazione dei corrispettivi elettronici, i soci che effettuano cessione diretta esclusivamente dei propri beni, rientranti nella Tabella A, prevista dall’art. 34 del Decreto Iva. Tali soggetti rimangono, comunque, obbligati alla compilazione del registro dei corrispettivi. Ciò detto, nel caso in cui i soggetti obbligati alla trasmissione dei corrispettivi cedano anche prodotti di cui alla Tabella A citata, si consiglia comunque di utilizzare il registratore di cassa per entrambe le attività.
In allegato, ripubblichiamo una circolare e un memorandum contenenti i dettagli relativi all’applicazione della norma.
