16 Marzo 2020
Coronavirus, florovivaismo in ginocchio tra Milano, Monza e Lodi

Marcello Doniselli

“Il settore del florovivaismo anche sul nostro territorio è in grande difficoltà, dai prodotti invenduti alla mancanza di chiarezza su ciò si può o non si può fare nel campo della manutenzione del verde”. Per Marcello Doniselli, florovivaista di Bollate, nel Milanese, e vice presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, l’emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio il settore del florovivaismo lombardo, con milioni di fiori e piante che nell’ultimo mese sono rimasti invenduti, a causa del divieto di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali ma anche per il blocco della mobilità.

Niente fiori per gli innamorati, per la mamma, per i propri cari nei cimiteri che in molti casi restano chiusi – sottolinea la Coldiretti - come i mercati settimanali, i fioristi e i centri giardinaggio. Nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza - riferisce la Coldiretti - sono crollati gli acquisti di fiori recisi, di fronde e fiori in vaso, le produzioni tipiche della primavera, ma le criticità riguardano anche le vendite e l’export di alberature e cespugli, con i trasportatori che devono portare le piante lombarde all’estero, in Paesi come Belgio, Germania, Croazia, Bulgaria, Russia, che hanno paura venendo di contrarre il Coronavirus venendo sui nostri territori. “A Milano, poi, sono stati cancellati anche tutti gli eventi e le fiere che si tengono in questo periodo – chiarisce Marcello Doniselli – e che hanno sempre rappresentato un importante sbocco per la vendita diretta”.

“In condizioni normali, fino all’inizio di maggio – precisa il vice presidente della Coldiretti interprovinciale – gli imprenditori realizzano la maggior parte del fatturato aziendale. Chi ha puntato su produzioni stagionali e primizie ha fatto una programmazione anticipata che è completamente saltata e ora si trova con fiori e piante invenduti che devono essere eliminati per fare posto alla nuova merce in arrivo, perché non sempre è possibile ridurre o addirittura cancellare le consegne di giovani piantine già contrattualizzate. Parliamo di perdite pesantissime”.

Nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza – chiarisce la Coldiretti interprovinciale su dati della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi – sono oltre 1.700 le aziende del settore per quanto riguarda floricoltura, cura del paesaggio e manutenzione del verde, e gli addetti sono circa 4.800. “Oltre ai problemi della vendita diretta – aggiunge Marcello Doniselli – manca chiarezza sull’attività di manutenzione. Le istituzioni devono intervenire con provvedimenti urgenti. Non bastano soluzioni tampone o rinvii di scadenze”.

Il settore ha bisogno di misure per dare liquidità alle aziende, con finanziamenti a tasso zero ed una sospensione delle scadenze dei mutui, delle bollette, oltre che di interventi straordinari come la cassa integrazione per i dipendenti ed interventi – conclude la Coldiretti - per sostenere le imprese che hanno perso la produzione per l’impossibilità di commercializzarla in conseguenza delle limitazioni nel commercio interno ed estero.

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