Truffa sulle quote latte, parlano la Regione e la Provincia. Domani mattina infatti, presso la quarta sezione penale del tribunale di Milano, verranno ascoltati i primi testimoni chiamati dal pubblico ministero Maurizio Ascione a fare luce sul sistema adottato dalle coop La Lombarda e Latteria Milano per non versare allo Stato 100 milioni di euro di multe a carico di allevatori che avevano sforato i limiti di produzioni delle loro stalle fra il 2003 e il 2009.
Verranno sentiti i due funzionari della Regione e i due della Provincia di Milano che, nell’ambito della loro attività di controllo, scoprirono le irregolarità e le segnalarono a livello amministrativo. Nelle prossime udienze toccherà invece agli altri 30 testi dell’accusa e della difesa. Al processo si sono costituite parti civili, la Coldiretti Lombardia, la Coldiretti di Milano e Lodi, l’Agea e la Regione Lombardia e due cooperative di produttori che hanno rispettato le quote Ue.
I reati ipotizzati sono peculato e truffa. Il primo a carico dei due amministratori delegati e legali rappresentanti pro tempore delle cooperative. Il secondo riguarda una ventina di consiglieri di amministrazione, fra cui allevatori delle province di Milano, Cremona e Lodi, succedutisi negli anni.
Il meccanismo, secondo l’accusa, si basava sulle due cooperative che, dopo aver avuto dalla Regione Lombardia l’autorizzazione a ritirare il latte e a pagarlo agli allevatori, non versavano poi nelle casse dello Stato le multe previste per chi produce fuori dalle quote assegnate. Gli splafonatori infatti intascavano sia i legittimi pagamenti per il latte che avevano diritto di mungere, sia quelli che invece dovevano essere trattenuti dalle coop come saldo per le multe per la superproduzione.