Un buco da oltre due milioni di euro da settembre a oggi nei bilanci degli allevamenti lodigiani per il crollo del prezzo del latte alla stalla. È questa la stima della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza diffusa in occasione dell’apertura dell’edizione 2015 della fiera zootecnica di Codogno (Lo) nell’ambito della quale la Coldiretti ha anche organizzato la prima “galleria degli orrori” sui falsi Made in Italy con la sfida tra il vero Grana Padano e una delle sue brutte copie.

“Siamo arrivati al limite – spiega Alessandro Rota, Presidente Coldiretti Milano, Lodi, Monza Brianza – In poco più di un anno i compensi riconosciuti dalle industrie agli allevatori in Lombardia sono crollati di oltre il 20 per cento, passando da 44 centesimi a meno di 35 centesimi al litro. A queste condizioni sempre più aziende sono costrette a chiudere: tra il 2014 e il 2015 nel Lodigiano sono spariti più di due allevamenti al mese, 28 in un anno”.
 
Tutto questo – spiega la Coldiretti Interprovinciale – in un territorio in cui l’agricoltura è ancora uno dei pilastri del sistema produttivo locale con 1.370 imprese attive che danno lavoro a circa quattromila persone tra titolari, coadiuvanti famigliari e dipendenti.
 
“A peggiorare le cose – spiega ancora il Presidente Alessandro Rota – c’è anche la concorrenza sleale del finto Made in Italy che nel mondo vale circa 60 miliardi di euro, soldi che se recuperati potrebbero rappresentare 300mila posti di lavoro in più per il nostro Paese. Senza dimenticare l’import di materie prime e semilavorati che poi diventano magicamente italiani”.
Dalle nostre frontiere – sottolinea la Coldiretti - passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, oltre a concentrati, cagliate, semilavorati e polveri che vengono imbustati o trasformati industrialmente per diventare mozzarelle, formaggi o latte italiani all’insaputa dei consumatori.
 
Nell’ultimo anno le cagliate importate dall’estero hanno superato il milione di quintali – conclude la Coldiretti – mentre tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri e la metà delle mozzarelle è realizzata con latte o cagliate estere, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.