23 Luglio 2015
MILANO – AD ALBAIRATE I PIONIERI DEL BAMBU’ GIGANTE: DAI GERMOGLI ALLE BICI I MILLE USI DELL’ACCIAIO VEGETALE

Oltre quattromila piante su una superficie di quarantamila metri quadrati. Ad Albairate (Mi) nasce la prima coltivazione di bambù gigante della provincia di Milano. Protagonista l'impresa agricola Fratelli Premoli, tra i pionieri di questa coltivazione a livello lombardo. Domani, venerdì 24 luglio alle ore 17.30, in via Cadorna ad Albairate ci sarà la presentazione ufficiale del progetto con un aperitivo a base di germogli di bambù e un focus sulle potenzialità di questa coltivazione.

"Volevamo diversificare la nostra produzione - spiega Fabrizio Premoli, titolare dell'azienda - e grazie alla collaborazione con il Consorzio Bambù Italia, abbiamo avuto la possibilità di affiancare questa nuova coltura alla nostra tradizionale vocazione cerealicola".

Acciaio vegetale, fonte nutritiva e fibra naturale amica dell'ambiente, il bambù è una pianta dai mille utilizzi - spiega la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza - Di questa graminacea, originaria dell'Asia, di cui esistono oltre 1.400 specie, non si butta via niente. I suoi germogli, ricchi di minerali e vitamine, sono molto ricercati come integratori alimentari e per l'uso in cucina perché altamente digeribili. Il suo estratto, invece, viene utilizzato per tisane, prodotti per la casa e per la cura del corpo. Il legno, grazie alla sua resistenza, è migliore di altri legni pregiati quali rovere e noce ed è impiegato per la costruzione di case, mobili e perfino di biciclette. Infine da questa pianta si ottengono anche pellet per il riscaldamento, carta e una fibra tessile delicata e traspirante, la cui morbidezza richiama quella della seta.

Secondo il Consorzio Bambù Italia la coltivazione del bambù gigante potrebbe garantire anche un'elevata redditività: si stima che, in media, da un ettaro dedicato a questa coltura si possano ricavare circa 40mila euro all'anno, a fronte di una coltivazione che non richiede particolari cure. Una volta messe a dimora, infatti, le piantine di questa specie necessitano di molta acqua solo nei primi due, tre anni di vita. Possono raggiungere i 25 metri di altezza e sono garanzia di lunga vita, mentre la resa va da 1.000 a 5.000 culmi (canne) e da 5.000 a 10.000 chili di germogli per ettaro.

Il bambù - continua la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza - è anche amico dell'ambiente. Rigenera l'aria perché assorbe una quantità di anidride carbonica superiore a quella delle altre piante, e grazie alle radici molto profonde è un ottimo alleato per la salvaguardia del territorio contro frane e alluvioni. In Lombardia - conclude la Codliretti - quella del bambù rappresenta ancora una coltivazione sperimentale: in tutto il territorio regionale si contano infatti dieci ettari tra le province di Brescia, Lodi, Mantova e Pavia

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