20 Febbraio 2013
MILANO – INCONTRO DI COLDIRETTI LOMBARDIA CON MARONI: PRODOTTI LOCALI NELLE MENSE E NUOVA MAPPA NITRATI

Rivedere la direttiva nitrati per salvare la zootecnia lombarda, prevedere fondi a sostegno delle giovani imprese, revocare i contributi a chi delocalizza, creare una mappa dei terreni agricoli non sfruttati, fare una moratoria di tre anni per gli adempimenti burocratici più pesanti per le aziende, portare sempre più prodotti locali nelle mense scolastiche: queste le proposte per l’agricoltura lombarda che Roberto Maroni, candidato di Lega e Pdl per la guida della regione Lombardia, ha presentato oggi a Milano davanti a oltre 200 rappresentanti della Coldiretti Lombardia.                                         

Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, dopo aver illustrato il sistema delle vendite dirette e i nuovi accordi di filiera con la grande distribuzione, l’ultimo dei quali è con Finiper, per riso, pasta, latte UHT, pomodoro e insaccati, ha quindi puntato il dito contro il consumo di suolo “per il quale la Lombardia ha un primato negativo” e ha aggiunto “riteniamo che la gestione dei PGT lasciata alle singole amministrazioni è eccessiva, non bisogna cancellare l’edilizia ma qui è stato costruito troppo, comprese certe infrastrutture tanto decantate  ma che servono a poco per la crescita della Regione e non valorizzano invece quel modello di sviluppo del territorio che invece noi sosteniamo”. 

Sul fronte della direttiva nitrati, che rischia di far chiudere centinaia di aziende agricole, il Presidente della Coldiretti Lombardia ha sottolineato che “è vecchia di 20 anni, che bisogna individuare l’origine dell’inquinamento della falda di cui le aziende agricole non sono responsabile, nonostante il messaggio che in questi anni si è tentato di far passare, offrendo un’immagine dell’agricoltura che non è quella reale che noi portiamo avanti”.

Per l’etichettatura d’origine - ha spiegato Prandini - “è fondamentale la partita europea e che si decida di applicare i decreti attuativi della legge sull’obbligo dell’indicazione di origine approvata due anni fa”, mentre per le mense scolastiche – afferma la Coldiretti Lombardia – è necessario arrivare  a inserire i prodotti del territorio nei disciplinari dei bandi”. E infine, per quanto riguarda i rapporti di filiera, Prandini ha sottolineato l’importanza di accorciare la filiera per arrivare a un nuovo modo di commercializzare i prodotti delle aziende agricole

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