Un buco di oltre 8 mila litri di acqua al secondo. “E’ questo il risultato dell’ultimo mezzo secolo di espansione urbanistica di Milano che ha stravolto il reticolo irriguo attorno alla città e in particolare la fascia a sud - spiega Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza – in pratica la città, con palazzi e reti fognarie ha intercettato il sistema dei canali, che ha una storia di mille anni, togliendo portata alla falda, asciugando i fontanili e riducendo la quantità di acqua da scorrimento dai terreni agricoli sepolti dal cemento”.

Su un’area di oltre 33 milioni di metri quadrati fra Locate Triulzi, Carpiano e San Giuliano Milanese, lungo il percorso della Roggia Vettabia, il deficit idrico ha quindi superato i 5 mila litri al secondo, a cui si aggiungono altri 3 mila litri al secondo che servirebbero ai territori bagnati dai Navigli. “Per questo – spiega Ubiali – è necessario garantire un rifornimento anche grazie al nuovo canale Expo che partendo dal Villoresi porterà le sue acque al Naviglio Grande, portando un po’ di sollievo ai terreni agricoli lasciati all’asciutto da strade e palazzi”.
 
L’anello azzurro, partendo da Garbagnate Milanese, avrà una lunghezza di 18 chilometri, arriverà sull’area Expo e proseguirà verso Milano fino allo scalo di San Cristoforo dove si congiungerà con il Naviglio Grande. La portata sarà di due metri cubi al secondo, per un’altezza di circa un metro e una larghezza fra i 4 e i 6, a seconda della zone. Lungo il percorso verranno realizzate piste ciclopedonali e aree verdi con essenze autoctone lombarde. “Le vie d’acqua vanno realizzate con buon senso tenendo conto di tutte le esigenze: ambientali, turistiche e agricole. Quest’opera deve essere un patrimonio di tutti” conclude Ubiali.