Il grande freddo assedia stalle e cascine. Nelle aziende agricole sono sotto stretto controllo gli impianti di abbeveramento delle mucche per evitare rischi di congelamento dell’acqua nei tubi o nelle “tazze” da dove si dissetano gli animali.
“Gli impianti più resistenti sono quelli interrati o che comunque garantiscono sempre un flusso anche minimo ma costante di acqua, un sistema che impedisce ai tubi di ghiacciare” spiega Carlo Franciosi, Presidente della Coldiretti di Milano e Lodi
Inoltre macchine e trattori agricoli, quelli più vecchi, rischiano di avere problemi di accensione dovuti proprio alle basse temperature.
Intanto sono schizzate alle stelle le spese per il riscaldamento sia nelle serre che in quelle aree degli allevamenti dove ci sono gli animali più piccoli. “I suinetti devono vivere a una temperatura fra i 28 e i 29 gradi, ma se fuori scendiamo a meno 10, allora c’è da recuperare un’escursione termica di 40 gradi ed è una bel problema, oltre che un costo - racconta Marco Lunati, 33 anni, allevatore alla cascina Gudio di Basiasco, frazione di Mairago, nel Lodigiano, dove segue 600 scrofe e gestisce 14 mila capi all’anno – Io adesso sto consumando 300 litri di gasolio al giorno per il riscaldamento dell’azienda”. Una spesa che si aggiunge a quella del foraggio extra: con il freddo, infatti, i suini mangiano almeno il 5-10 per cento in più rispetto alla solita razione, mentre la loro crescita ha ritmi meno sostenuti.